IL DRAGONE SCATENA LA NUOVA FEBBRE DELL’ORO – IL PREZZO DEL METALLO GIALLO CONTINUA A SALIRE E SFIORA IL RECORD DI 80 DOLLARI AL GRAMMO A NEW YORK – C’ENTRANO LE GUERRE IN CORSO, L'IMMINENTE TAGLIO DEI TASSI D'INTERESSE DELLA FEDERAL RESERVE, MA SOPRATTUTTO LA FORTE DOMANDA CHE ARRIVA DA PECHINO – SONO 16 MESI CONSECUTIVI CHE LA BANCA CENTRALE CINESE AUMENTA LE SUE RISERVE DI LINGOTTI – “BLOOMBERG: “E STA GUADAGNANDO POPOLARITÀ TRA I GIOVANI CINESI L'ACQUISTO DI ORO”

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Estratto dell’articolo di Paolo Baroni per “La Stampa”

 

la cina aumenta le sue riserve d oro la cina aumenta le sue riserve d oro

Il prezzo dell’oro continua a correre: oggi sul mercato di New York le quotazioni spot dei lingotti hanno toccato quota 2.265,73 dollari l’oncia, in rialzo dell’1,6% rispetto alla chiusura di giovedì scorso. Per il metallo giallo è il nuovo record assoluto che ritocca la serie di massimi che si erano registrati nelle ultime sessioni con un grammo d’oro che vale 79,9 dollari o se vogliamo 73,4 euro.

 

[...] A dare slancio al rally, spiegano gli operatori di mercato sono le indicazioni che presto la Federal Reserve inizierà a tagliare i tassi di interesse, in un contesto in cui il prezzo è già sostenuto dalle tensioni geopolitiche internazionali e dalla forte domanda di mercato proveniente in queste settimane soprattutto dalla Cina.

 

LINGOTTI D ORO LINGOTTI D ORO

Secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg, sono diversi trimestri che la domanda cinese resta sostenuta con la banca centrale cinese che ha aumentato notevolmente le sue riserve di lingotti, facendo acquisti in tutti gli ultimi 16 mesi. Oltre a questo l'acquisto di oro sta guadagnando popolarità tra i giovani cinesi.

 

Ma non c’è solo la Cina a fare incetta d’oro: già a inizio anno, infatti, il World Gold Council, l’associazione industriale che raggruppa le principali aziende minerarie aurifere, aveva registrato un ulteriore aumento delle riserve auree dopo che a gennaio, per l’ottavo mese di fila, erano stati effettuati acquisti netti per 39 tonnellate di metallo giallo. Forti acquisti provenienti soprattutto da Cina, India, Turchias e Russia.

 

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L’oro, notoriamente, è il classico bene rifugio su cui gli investitori, sia piccoli che grandi, si orientano soprattutto nelle fasi di instabilità geopolitica, un fenomeno che i tre anni di guerra in Ucraina e la crisi di Gaza inqueste settiamne non fanno altro che alimentare.

 

Poi, come detto, la prospettiva di un possibile taglio del costo del denaro (più imminente negli Usa, probabile in Europa più avanti, probabilmente a giugno) non fanno altro che rendere più interessanti le altre forme di investimento come i titoli azionari (e non a caso anche le Borse negli ultimi tempi hanno messo a segno rialzi molto consistenti) e anche l’oro. [...]

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